“Quella giovinezza”

Il cielo di stelle ancora chiaro con scure corde e qualche panno mi incamminavo verso quei monti a me familiari dove il primo sole quella cima illuminava.
Nudi i miei passi la terra baciava riscaldandoli in quel venticello che nel mio corpo si spalmava mentre i trilli degli uccelli spaventati voltavano le spalle a quel verde tortuoso sentiero.
Lassù, la vetta incantata superba mi fissava. Non affannarti umano, il primo raggio di sole resterà su di me.
Ma mentre essa, fissa, immobile attendeva, io saltellante incontro gli andavo; quel pallido raggio trovò in me d’oro il suo bersaglio.

 

Igino Stella